sabato 21 dicembre 2013

Dead Shadows

FRANCIA (2012)


Regia di David Cholewa


Cast  John Fallon, Vanessa Valence, Aurèle Petitpierre



Una cometa sta per attraversare di nuovo il cielo dopo 11 anni dall'ultima volta. I ragazzi parigini si preparano a festeggiare l'evento. 
Chris prende parte ad una festa dedicata, in maniera giocosa, ad una possibile fine del mondo.
Tutto inizia per il meglio finché Chris non inizia a notare che le persone che lo circondano stanno diventando lentamente sempre più strane e soprattutto violente.
Cosa sta succedendo?





Una scena mooolto emozionante tratta dal film.




Bello questo film, proprio bello.
Ma anche e soprattutto NO.
Innanzitutto non c'ho capito nulla e devo anche ammettere di non essermi impegnata chissà quanto per seguirlo al meglio.
Da qui in poi c'è pericolo di spoiler pesante, quindi leggete a vostro rischio e pericolo (io vi consiglio di continuare a cuor leggero, tanto è un film che potete serenamente evitarvi).

Il film inizia con il protagonista bambino che assiste all'omicidio della madre da parte del padre. Già questa è una scena fine a sé stessa in quanto per tutto il resto del film non se ne parlerà mai, né avrà alcuna rilevanza.
Ma si sa, i flashback strappalacrime sono sempre ben accolti dagli spettatori, quindi perché non infilarcene uno che non serve a nulla?

Stacco. Il protagonista si trova in camera sua, pare lavori da lì. Indossa delle cuffie e un microfono, gli telefonano dei clienti per domandare assistenza tecnica e lui parla un po' con loro, un po' con un amico che non si sa dove sia e un po' gioca ad un videogioco. In tutto questo smadonna come un tassinaro bloccato nel traffico di New York e si stupisce quando i clienti riattaccano.
Scena lunga e stracciaballe.

Vi presento ora la vicina di casa del nanetto col naso all'insù (si, lui, il protagonista) : Una bionda pittrice probabilmente pazza o quantomeno disturbata. Lei sarà la co-protagonista purtroppo.
Sta arrivando questa benemerita stella cometa e lei va ad un party per la fine del mondo, roba che i Maya je spicciano casa. Insomma ci trascina anche lui e lì degenera tutto : Gli invitati iniziano a massacrarsi tra loro, a qualcuno si scioglie la faccia, ad altri si trasformano le mani in qualcosa che Freddy Krueger a confronto c'aveva le manine di fata.
Insomma, se ancora non ci siete arrivati da soli, Parigi è stata invasa dagli alieni (alla faccia vostra francesini puzza al naso. MUAHAHAHA *risata malefica*).
Da qui in poi non si capisce più nulla. Sembra una sorta di "Cloverfield" per bambini deficienti (e non essendo "Cloverfield" un capolavoro, immaginate cos'è questo "Dead Shadow").
Poi mi sono distratta quei 5-10 minuti e quando ho ricominciato a guardare, il protagonista era diventato cattivo pure lui...CREDO.
La scena finale è epica per quanto imbecille.

SPOILER SPOILER SPOILER!! Copritevi gli occhi!

Arriva l'astronave madre invece della stramaledetta cometa, il protagonista e la francesina cretina si trovano su un terrazzo. Lui le tende la mano, lei gli punta la pistola. Poi così senza ragione lei butta la pistola e tende la mano a sua volta.
Stacco. Parigi brucia. Fine del film.

Ringraziatemi perché avrei potuto raccontarvi mille altri particolari e farvi letteralmente morire di noia.


Voto?? BUAHAHAHAH.

venerdì 20 dicembre 2013

Ringu 0 - The Birthday

GIAPPONE (2000)


Regia di Norio Tsuruta


Cast Yukie Nakama, Seiichi Tanabe, Kumiko Aso, Yoshiko Tanaka



Il film narra le vicende avvenute 30 anni prima di quanto raccontato in "Ringu". La pellicola esce in Giappone nel 2000 e solo ne 2003 viene tradotto e doppiato per poi uscire in dvd nel resto del mondo.
Curiosità :
Il film fa parte della collana "Asian terror" edita dalla Agostinelli, ora fuori catalogo.










C'è una scena in questo film che è l'unica scena che è riuscita a perseguitarmi fino ad oggi che ho avuto il coraggio di guardare di nuovo il film.
La pellicola in se non fa affatto paura, anzi. Ci sono diversi momenti in cui lo spettatore medio potrebbe sicuramente provare ansia o paura, ma non è uno di quei film dal ritmo veloce in cui lo spettatore non può far altro che coprirsi gli occhi, è più drammatico che altro (questo fino agli ultimi 10 minuti di film).
Non so come possa avere a che fare con la storia di Sadako (Samara) come la conosciamo tutti noi, ma è comunque un bel filmetto da guardare in mancanza di altro.
Peccato per le imprecisioni. Vi faccio un esempio : La protagonista viene pestata a morte mentre indossa un vestito bianco. Non una goccia di sangue si intravede su corpo.
Altro esempio : La donna viene colpita con una mannaia due volte sulla testa, eppure nella scena seguente non ne riporta alcuna traccia.
Per quanto la mancanza di effetti speciali non si avvertita negli ultimi minuti del film (sono riusciti a terrorizzare anche senza), nel resto del film purtroppo si è sentita e come.
Ovviamente prima di vedere questo film, dovreste aver visionato "Ringu" (Il cui remake è "The Ring") altrimenti non ci capireste nulla.

Voto 6/10

giovedì 19 dicembre 2013

Wake Up and Die


COLOMBIA (2011)


Regia di  Miguel Urrutia


Cast Luis Fernando Bohorquez, Andrea Montenegro



Una donna si risveglia dopo una notte brava di fianco ad un uomo sconosciuto. Lui sembra dolce e gentile, ma in realtà è un folle serial killer. La donna viene uccisa.
Il tempo si riavvolge e la donna si risveglia di nuovo in quel letto, questa volta con la consapevolezza di quel che accadrà. E così altre innumerevoli volte.
Riuscirà lei a spezzare questa catena mortale?







[Pericolo di Spoiler!] Un film imbarazzante per quanto è brutto.
Ci sono questi due che per tutto il santo film se ne stanno nudi sullo schermo. Lei ha le tette rifatte più brutte della storia della chirurgia plastica. Lui c'ha la panzetta, pur essendo magro.
Ma io dico, diamine, se sai che quel pazzoide continuerà ad ucciderti giorno per giorno, corri a prendere un coltello e colpiscilo senza pietà, no? Si ok che alla fine va così, ma c'era bisogno di un'ora e mezza di pellicola sprecata per poi arrivare al finale più scontato ever?

Comunque questo film è talmente brutto e sconclusionato che io non riesco nemmeno a raccontarvelo come si deve. Non ha senso. Per nulla.
Una cosa però voglio domandarla anche a voi. Cercate di seguirmi. La tipa muore ogni giorno per tutto il film. Poi, alla fine, riesce ad uccidere il pazzo, esce di casa e incontra un passante. Allora, io mi aspettavo più che quello che le stava succedendo fosse una sorta di inferno personale, insomma mi aspettavo fosse morta. E invece no. Ma una che è stata ammazzata così tante volte non può prendere e andarsene come nulla fosse! Che film è? Allora io domani mi faccio ammazzare, poi torno indietro nel tempo, uccido io il mio aggressore et voilà sono di nuovo viva. MA NON FUNZIONA COSì!!! Anche i film horror hanno delle regole, caro regista della mia patta dei pantaloni.

Per il resto, è stata un'ora e mezza di sofferenza. Non ne potevo più di vedere il seno finto di quella smandrappina, né la panzetta del maniaco. Mi sanguinavano gli occhi. E poi, questi dannati pesci che lei vedeva giganti nei suoi sogni...me li sono pure sognati!! Che nottata.

Caro regista, visto che te lo sei scritto pure da solo questo racconto, la prossima volta magari affidati ad uno scrittore vero, non improvvisare. Anzi, magari la prossima volta che ti viene voglia di fare un film, esci, vai un pub, ubriacati a morte, torna a casa e dimenticati tutto...oppure prenditi un cane, ma niente più film. Promesso???


Voto ZERISSIMO

martedì 17 dicembre 2013

The Cat

KOREA (2011)


Regia di  Byung Seun-wook


Cast  Park Min-young, Kim Dong-wook, Kim Ye-ron, Shin Da-eun



Una ragazza che soffre di claustrofobia, lavora in un piccolo negozio di toilettatura per animali. Un giorno la padrona di un gatto di cui la ragazza si prende cura, muore inspiegabilmente ed è lei a prendersi carico del gatto finché il marito della donna non vorrà riprenderselo.
Dal quel momento per lui inizia un incubo. Strani fatti accadono e lei è perseguitata dal fantasma di una bambina dagli occhi di gatto.



Il film viene presentato ufficialmente in Korea nel 2011.
Ottiene un ottimo successo sia ai botteghini Koreani che a quelli Statunitensi.
La critica la ritiene un esempio classico del genere horror orientale, ma non grida al capolavoro. In ogni caso non ci sono state critiche negative a riguardo.






Personalmente l'ho trovato bello. Non di sicuro il miglior horror asiatico visto fino ad oggi, ma certamente uno tra i più carini.
Il finale mi ha ricordato abbastanza "Dark Water" e la cosa mi è dispiaciuta un pelino perché speravo in qualcosa di nuovo (i presupposti c'erano).
Bella la fotografia, unica cosa che mi sento di criticare dal punto di vista tecnico è la scelta di girare al buio una scena un po' lunghetta, cosa che mi ha spinto più volte a distogliere lo sguardo e a distrarmi (non si vedeva assolutamente nulla).
Del finale mi è piaciuta l'ultimissima scena che lascia un po' aperto il discorso. Ognuno può fare l'ipotesi che preferisce.
Di molto bello c'è che in alcuni momenti riesce a spaventarti davvero e a farti fare un piccolo saltino sulla sedia.


Voto 7 e mezzo/10

The Call - Final

GIAPPONE (2006)



Regia di Manabu Asou


Cast Maki Horikita, Meisa Kuroki, Itsuji Tao, Jang Gun Suk




Una serie di morti terrorizzano una classe Giapponese in gita in Korea. Tutti i ragazzi, prima di morire, hanno ricevuto uno strano messaggio. Chi c'è dietro a tutto questo?



Oh santo cielo che noia mortale.

Già il fatto di averlo visto doppiato è un MEH grande come una casa. Non si capisce perché ai giapponesi affibbiano sempre voci adatte solo ai cartoni animati. Quindi se già il film di suo era pietoso, questa faccenda ha aggravato il tutto.

Non si capisce niente di niente. Tutto comincia con questa ragazzina maltrattata di nome Pam che si impicca stanca degli abusi subiti da parte dei compagni di scuola.
Stacco.
Diverso tempo dopo ci sono questi ragazzi che stanno andando in gita in Korea. Da casa una ragazza osserva una loro foto di classe sul monitor di un pc mentre parla con una sedia vuota chiamandola Pam.
Quel che si evince è che questa tizia sia un'amica della ragazzina.
Insomma, costei seleziona i visi sul pc e i poveracci cominciano a morire nei modi più disparati (non vi dico che effettoni speciali).
Alla prima arriva un messaggio in segreteria e una foto di lei morta (Insomma come il primo The Call) e così al secondo. Poi tutto cambia e invece dei messaggi vocali e delle foto, arriva un sms con su scritto "Invia o muori". Quindi si generano un caos e una lotta all'uomo perché tutti temono che gli venga girato il suddetto messaggio.
Si viene a sapere che Pam in realtà è in coma e non è morta e tutti si convincono che in quelle ore potrebbe essere morta e che quello che sta accadendo sia frutto della sua vendetta.
Per scoprire se è realmente così, la protagonista telefona a questa Askà che è la tizia che sta davanti al computer.
Solo dopo tempo si scopre che Askà altro non è che Pam. Eh si, avete letto bene. 3/4 di film sono passati prima che io ne sia venuta a conoscenza.

Ah, sappiate che Emily (la protagonista) per tutto il film parla con un suo amico di un certo violinista sordo conosciuto l'anno prima ad un campo per sordi. RICORDATEVENE EH.

Verso la fine la confusione aumenta. Rispunta la minikiller del primo capitolo e non si sa bene cosa diamine c'entri con la storia attuale. Però tant'è.
Vorrei raccontarvi tutto meglio, ma non c'ho capito un diamine.

Ma una menzione speciale va al finale : La protagonista sta per morire quando, grazie all'aiuto di tutta la korea e il giappone uniti a mandare messaggi all'indirizzo email da cui partivano i messaggi di morte, il server va in tilt e lei si salva. Si trova così tra le braccia di una sua amica per poi finire 20 secondi dopo dall'altra parte della città con un ragazzo sordo che però per tutto il film ci sentiva meglio di tutti. Questo praticamente fa capire ad Emily che ha preso il suo posto per non lasciarla morire (COME?? QUANDO??). Lei allora gli domanda se sia lui il violinista sordo del campeggio e lui annuisce. MA SANTO CIELO BENEDETTO. AVETE PARLATO DI QUESTO DANNATO VIOLINISTA PER TUTTO IL TEMPO E ADESSO, ALL'IMPROVVISO, IL VIOLINISTA E' LUI. Scusate, mi sono agitata. Vi rendete conto di quanto sia paradossale tutto questo? Tutti e due erano al campeggio e parlavano di qualcuno che avevano conosciuto per l'appunto tutti e due e poi nulla, lui è il violinista. Ecco, muori va che ti sta bene e speriamo che quella mongoloide della giapponese amica tua ti segua.

E invece no, lei finisce inspiegabilmente su una sedia a rotelle e viene portata al mare dalla sua amica Askà. Tutte e due guardano il mare e il film finisce con Emily che dice "Che bello il mare".
Parte una canzoncina da sagra del sushi ed ecco i titoli di coda.
Fine.


FINE?
Questo doveva essere il gran finale? Altro che Gran Finale, questa è una gran boiata. E rivoglio i soldi del biglietto! Ah no, non l'ho visto al cinema.
Allora voglio che il regista mi spedisca un biglietto di scuse per avermi fatto sanguinare gli occhi e magari mi allunghi anche qualche euro altrimenti lo cito in causa nel tribunale del buon gusto.


Morale della favola, se volete salvare il mondo, non inoltrate e sacrificatevi per il bene dell'umanità!




PS : Questa storia di inoltra o muori, mi ricorda non poco The Ring. E non solo, anche la minikiller che appare dal nulla con i capelli davanti al viso mi ricorda molto la pellicola di cui prima.

Ricapitolando : Hanno fatto il sequel di un sequel, copiando un remake e non riuscendoci nemmeno bene.
Ma questi soldi non potevano investirli in borsa invece di girarci questa cagata?


lunedì 16 dicembre 2013

Nekromantik

GERMANIA (1987)


Regia di Jorg Buttgereit


Cast  Daktari Lorenz, Beatrice Manowski, Harald Lundt, Susan Kohlstedt



Rob lavora per il  pronto intervento da soccorso stradale. 
Vive con la sua ragazza, la quale, come lui, è appassionata di resti umani che Rob spesso riesce a trafugare.
Un giorno fortuna vuole che Rob riesca a portarsi via un intero cadavere in decomposizione. Dopo avergli ricostruito un pene con un tubo metallico, cominciano i malatissimi menages a trois.
Purtroppo Rob perde il lavoro e così la sua fidanzata decide di lasciarlo andandosene con il cadavere.
Comincia così la discesa nel vuoto del protagonista.



"Nekromantik" venne girato in maniera semi-amatoriale con un budget inesistente e con l'ausilio di attori non professionisti. Sebbene le poco rosee premesse, diventò presto un cult del genere horror-splatter.
A causa dei sui contenuti malati e eccessivamente disturbati, né fu impedita la commercializzazione tradizionale. Solo di recente ne è stata permessa la vendita in dvd.


Chi non ha mai sentito parlare di questo film almeno una volta nella vita?
Mi ricordo ancora quando lo vidi. Era in tedesco, in quanto in altre lingue era impossibile trovarlo, quindi ci capivo decisamente ben poco. Ma non è un film che verrà ricordato per i dialoghi, quindi potrebbe essere visionato anche in muto.
Ho avuto la nausea dall'inizio alla fine. E' un film disturbante da ogni punto di vista : I personaggi sono squallidi, le ambientazioni degradate, la fotografia è pessima.
Non voglio parlare degli effetti speciali che sono il peggio del peggio. Se "Begotten" è il film più brutto della storia del cinema horror, "Nekromantik" lo segue prontamente a ruota.
Si, è un film che non si dimentica, che ti resta dentro..ma non è un film che io consiglierei.
Arrivare alla fine è stata una vera impresa.

I momenti in cui la coppia fa sesso con il cadavere sono da vomito istantaneo e la scena finale, quella in cui il protagonista si masturba mentre si accoltella al ventre, è qualcosa di indescrivibile.




Avrà anche segnato la storia del cinema aprendo un capitolo nuovo, ma è oggettivamente un brutto film.
So che ci sono diversi estimatori della pellicola, ma io sinceramente non c'ho trovato nulla per cui entusiasmarmi.


Voto 3

sabato 14 dicembre 2013

Begotten

USA (1991)


Regia di E. Elias Merhige



Cast  Brian Salzberg, Donna Dempsey, Stephen Charles Barry




Interno di una casa malridotta . Un uomo con una maschera si suicida sbudellandosi con un rasoio. Una volta morto una donna esce fuori dai suoi ampi vestiti. La donna, anch'essa mascherata, masturba il cadavere e rimane incinta.

Dopo poco nasce suo figlio. La donna e il figlio, che è una specie di umanoide deforme, cercheranno di integrarsi in un gruppo di persone incappucciate. Queste li sevizieranno e violenteranno fino a provocarne la morte. Al loro decesso nasceranno nuove piante e fiori.



Del film non si capisce lo scopo fino ai titoli di coda quando sullo schermo appare una spiegazione molto approssimativa.

Varie sono le interpretazioni date alla pellicola. La più quotata vuole il personaggio principale, Dio, suicidarsi per dar vita alla madre terra (ecco chi è la donna che lo masturba). Gli incappucciati sono gli esseri umani che devastano la terra. Questo quindi sarebbe un film di denuncia ambientale.
E' un film girato in bianco e nero con una fotografia che più sporca non si può. La violenza visiva é tale e tanta da mettere alla prova anche lo spettatore più duro.


Per quanto mi riguarda non è stata tanto la violenza a scioccarmi, ma il livello delle riprese. Una cosa agghiacciante. E' quasi impossibile guardarlo senza provocarsi danni permanenti alla retina e forte nausea.

Io capisco il voler fare qualcosa di diverso, ma qui è troppo.

Mi avevano detto "Se sei una vera appassionata non puoi non vedere Begotten" e io così l'ho guardato.

Avrei voluto maledire all'infinito la persona che mi ha consigliato di vederlo.

La scena iniziale è massacrante. Questo uomo mascherato che si sviscera emettendo dei suoni inquietanti. 






Poi la tipa che lo masturba e poi le sevizie e le violenze e tutto questo senza capire nulla! Non c'è un dialogo che sia uno in questo dannato film.
Vi giuro, questo è il film peggiore che io abbia mai visto. IN ASSOLUTO.
Datemi pure dell'ignorante. Dite di me che non apprezzo il vero cinema, ma se questo è il vero cinema allora preferisco non essere considerata una vera appassionata.

Vi sfido a guardarlo dall'inizio alla fine senza sentire la necessità di tirare una testata allo schermo.