martedì 8 ottobre 2013

Pubblicità

Siete registi indipendenti e vorreste far conoscere i vostri cortometraggi?
Scrivetemi! mandatemi i link e io visionerò, recensirò e pubblicizzerò i vostri prodotti.
Amo il cinema e ancora di più amo chi decide di arricchire il mondo dell'horror con il suo lavoro.

Marie.

Ps. Condividete e retuittate questo post in modo tale da far arrivare la voce a chi ha bisogno di aiuto per publicizzarsi. Grazie

Il Gioco

CORTOMETRAGGIO

Regia di Andrea Malkavian

Cast  Elisabetta magnani e mauro Scarpa

Prodotto dalla Victorlab  [ https://www.facebook.com/pages/Victorlab/527170163984586?ref=hl ]


Intanto complimenti per la fotografia e le luci. Generalmente nei corti indipendenti italiani trovo che la fotografia faccia un po'..mmm... effetto filmino di famiglia. Invece questa è perfetta ed in completa sintonia con la storia raccontata dal regista.
Bravi gli attori. Lei in particolare mi è piaciuta tantissimo. Bella ed intensa.
La storia è interessante. Mi piace il senso di ansia che ha generato in me.
Unica piccolissima pecca : L'inizio è un po' lentuccio.

Voto 8/10

Qui di seguito il link per visionare il corto :

http://www.youtube.com/watch?v=pKU8EjGykhE&feature=youtu.be

Alta Tensione

FRANCIA (2003)


Regia di  Alexandre Aja


Cast Cécile De France, Maiwenn Le Besco, Pgilippe Nahon, Franck Khalfoun, Andrei Finti, Oana Pellea, Marco Claudiu Pascu, Jean-Claude De Goros, Bogdan Uritescu

Produttore Luc Besson






Marie e Aléx, amiche inseparabili, si recano a casa dei genitori di Aléx in campagna. Tutto va per il meglio fino a quando, nel cuore della notte, uno sconosciuto si presenta alla porta e riuscito ad entrare comincia la mattanza.
Marie riesce a nascondersi. Ma....



Omaggio ai film slasher/splatter degli anni '70.
"Alta Tensione" è il primo della nuova ondata di genere horror francese.
Uscì nel 2003 in Francia, nel 2004 nel resto d'Europa e solo nel 2005 negli Stati Uniti e in Canada.
La pellicola subì molti tagli a causa della censura, ma è comunque possibile vedere la versione originale acquistando il dvd.

La critica si divise. Per molti fu un successo, per altri una vera catastrofe. Il film fu anche inserito in una lista comprendente i 10 film violenti più ridicoli della storia. [NDA : Ma poi mi spiegheranno cosa c'è di così ridicolo.]



[SPOILER]
Inizialmente il regista aveva pensato di svelare che il serial killer era Marie solo nella scena finale, quella in cui la ragazza si trova in manicomio, ma Luc Besson invece gli consigliò di svelare la vera identità di Marie poco prima del finale. E così fece Aja.
[FINE SPOILER]


Curiosità...

-Tarantino omaggiò la pellicola in "Grindhouse - A prova di morte". Infatti Stuntman Mike attaccava al parasole le foto delle donne che intendeva uccidere, proprio come l'assassino di "Alta Tensione".

-La trama del film, eccetto il finale, si rifà al film di Dean Koonts "Intensity".

-Nelle prime scene del film le ragazze cantano "Sarà Perché Ti Amo" dei ricchi e poveri.

- Gli effetti speciali sono stati curati da Giannetto De Rossi, il preferito di Lucio Fulci.




Ode a te o Aja! 
Bello, mi è piaciuto un sacco. C'è anche da dire che ora siamo più abituati a questo filone francese così violento e ricco di colpi di scena, ma nel 2003 fu una grandissima novità.
Mi ricordo lo sbalordimento provato durante il finale. 
Non me lo aspettavo. No.

[Spoiler ahead]
Riguardandolo con attenzione mi sono resa conto di diversi indizi che potevano condurre alla soluzione finale, ma, credetemi, lo spettatore è troppo coinvolto per poterci fare caso.
Sangue a fiumi. Aja non ci risparmia nulla e...non risparmia nessuno.
Poi ecco...Marie è bellissima e bravissima e io l'ho amata forte forte.
La fotografia (che è quella che analizzo per prima) è sporca e ricorda molto quella dei film degli anni '70. 
Le scene splatter sono davvero tanto splatter. Per me che sono amante del genere sono state davvero il top. Il momento in cui il 'killer' uccide il padre di Aléx mozzandogli la testa di netto con una cassettiera mi ha fatto venire davvero i brividi!

Ma la cosa che mi è piaciuta di più in assoluto, come accennava poco più su, è il twist finale che, sarà perché il film lo vidi a 17 anni e ancora non m'ero pienamente addentrata nel mondo dell'orrore, mi ha lasciato a bocca aperta.
E quindi Thumbs Up mio caro Aja!




Voto 10/10

lunedì 7 ottobre 2013

Frontiers

FRANCIA-SVIZZERA (2007)

Regia di Xavier Gens

Cast  Karina Testa, Aurélien Wiik, Patrick Ligardes, David saracino, Maud Forget, Chems Dahamani, Amélie Daure, Jean-Pierre Jorris, Estelle Lefébure, Joel Lefrançois






Un gruppo di ragazzi in fuga dopo aver compiuto una rapina si ritrova in un ostello al confine con il Belgio.
I proprietari, inizialmente molto accomodanti, si rivelano dei pazzi furiosi.
I ragazzi si ritrovano a dover lottare per la propria vita.
Chi avrà la meglio?


Il film esce in Francia nel 2007 e nel 2008 nel resto d'Europa e negli Stati Uniti.
Anche questo viene inserito tra i grandi film facenti parte della nuova ondata di cinema horror francese.

L'idea del film nacque nel 2002, periodo in cui la Francia attraversava un periodo di agitazione e ribellione, infatti le prime scene che appaiono sullo schermo sono scene di repertorio..scene reali.
Il regista si ispirò anche al celebre "Non Aprite Quella Porta" di Tobe Hooper e ad alcuni capolavori di Pasolini.

La critica si spaccò a metà. In parte gli fu totalmente favorevole, ma l'altra parte invece ne parlò malissimo.
Per quanto riguarda i botteghini invece, il film riscosse successo.



Una discesa all'inferno. Ecco cos'è "Frontiers".
Follia, morbosità, crudeltà mischiate tutte insieme. Un mix esplosivo che fa di questo film un capolavoro del genere horror.
Bella, bellissima l'idea della famiglia di nazisti. Tutti caratterizzati veramente bene.
Mi ha colpito quanto alcune scene fossero crude senza quella patina fastidiosissima di pietismo che spesso ritroviamo nei film horror attuali. 
Questo film fa male. DEVE far male perché, per come la vedo io, oltre ad una discesa rappresenta anche una sorta di cammino di redenzione per i protagonisti.
Il finale lascia interdetti. Non c'è sollievo.
io personalmente ho provato immensa tristezza. Mi è piaciuto il film..e anche molto..ma al termine della visione mi sentivo svuotata.
Di certo non è forte quanto "Martyrs" e "A' L'Interieur", diciamo che forse è leggermente più commerciale, ma resta comunque un ottimo esemplare.
Ho apprezzato il richiamo a "Non Aprite Quella Porta" appena accennato senza diventare fastidioso.
Gli attori, manco a dirlo, sono uno più bravo dell'altro. la protagonista per me è spettacolare, espressiva ed intensa. I cattivi non sono ridicoli mai, anzi, risultano davvero molto convincenti.
Non sempre do un voto ad i film, ma questo se lo merita tutto.


Voto 9/10

A' L'Interieur (Inside)

FRANCIA (2007)


Regia di Julien Maury e Alexandre Bustillo


Cast Alysson Paradis, Béatrice Dalle, Aymen Saidi, Nathalie Roussel, Nicolas Duvauchelle







Sarah è una giovane donna al nono mese di gravidanza. Quattro mesi prima ha causato un incidente in cui ha perso il marito.
La mattina della vigilia di Natale il medico comunica a Sarah che il giorno dopo si potrà procedere con il cesareo. Sarah rifiuta la compagnia della madre e se ne torna a casa. 
Durante la notte una donna bussa alla sua porta. Si presenta come una qualsiasi persona a cui si è fermata la macchina e che ha bisogno di usare il telefono, ma quando Sarah rifiuta la donna si rivela per quel che è : Tutt'altro che una completa estranea.
Perché la misteriosa donna conosce Sarah? E cosa vuole da lei?
Per Sarah inizia un vero e proprio incubo.



A'L'interieur è il film di debutto per entrambi i registi.
Accolto positivamente dalla critica in generale ed osannato dai critici di film horror.
Insieme a Martys, fa anche questo parte della nuova ondata di film horror francesi, caratterizzati dalla brutalità e dall'estrema violenza.

I due registi si incontrarono grazie ad un amico in comune. Nacque immediatamente la volontà di fare un film insieme. Un horror.
I due però volevano stravolgere un po' le regole (che poi più che di regole io parlerei di un trend) : Cambiare l'identità sessuale del "cattivo".
Generalmente nei film c'è un uomo che perseguita una donna. In questa pellicola invece è una donna che si avventa sulla protagonista. Importante era trovare un'ottima motivazione.

Curiosità...
Jaume Balaguerò desiderava tanto girare un remake della pellicola. I due registi rifiutarono, pur sentendosi molto onorati in quanto grandi fan di Balaguerò.


[Pericolo di Spoiler]


Il film inizia con questo feto e la voce di una donna felice di avere finalmente il suo bambino dentro di sé. Poi l'incidente.
Nessuno immaginerebbe lontanamente che quel bambino e quella voce sono in realtà quelle della donna misteriosa che si presenterà a casa della protagonista.
GENIALE.
Fino alla fine del film non hai la minima idea di quello che sta succedendo.

ByTheWay...il giorno dopo aver visto il film, quando mi chiesero cosa ne pensassi, fui in grado di rispondere solamente "C'era talmente tanto sangue che ho continuato a vedere rosso per ore e ore".
Bello, davvero bello.
Certamente, storia a parte, il film è ricordato per la sua estrema violenza. 
La furia della "cattiva" colpisce fino in fondo. Ha un obiettivo e non ha intenzione di fermarsi di fronte a nulla.
 Quando ci si rende conto del perché tutto quello sta accadendo, vien quasi da empatizzare con la donna misteriosa. Dico quasi perché certamente non  è possibile giustificare un bagno di sangue simile. Ma mentirei se dicessi di non aver provato pena per quella donna.
C'è da fare una constatazione sulla produzione horror francese degli ultimi anni..i Francesi non hanno davvero paura di mettere in scena il massimo della violenza senza indorarla in alcun modo. Non hanno paura dei risvolti psicologici 'scomodi'. Non temono la censura. Questa cosa mi colpisce davvero tantissimo in positivo. sarebbe bello vedere più film così.


Per essere il film d'esordio dei due registi c'è da dire che non hanno proprio nulla da invidiare ad altri più grandi del cinema.

Voto 10/10

Martyrs

FRANCIA-CANADA (2008)

Regia di Pascal Laugier


Cast  Morjana Alaoui, Milène Jampanoi, Catherine Bégin, Robert Toupin, Patricia Tulasne, Juliette Gosselin, Xavier Dolan Tadros, Isabelle Chasse







Lucie, tenuta imprigionata da più di un anno, riesce a fuggire dal suo luogo di prigionia. Viene trovata e portata in un istituto. la polizia indaga e trova una sorta di mattatoio dove la bambina era stata probabilmente rinchiusa per tanto tempo.
Quindici anni dopo, una donna armata di fucile entra in una casa e compie una strage.
Perché? Chi è quella donna? Chi erano le vittime?




"Martyrs" è un film francese uscito nelle sale nel 2008. 
Fu proiettato per la prima volta al 61° Festival di Cannes (in Italia invece fu presentato al Festival Internazionale del Film di Roma). uscì ufficialmente in Francia nel settembre del 2008 ed in America nel 2009 (In italia non è mai uscito nelle sale. Tuttavia è possibile acquistarlo in dvd).


Pascal Laugier racconta che fu tremendamente difficile trovare qualcuno che producesse il suo film. Molte attrici rifiutarono di partecipare inoltre.
Il regista era consapevole delle difficoltà che avrebbero dovuto affrontare le protagoniste, in quanto avrebbero dovuto piangere per  quasi tutta la durata del film.


Il film subì una durissima censura in Francia a causa della sua natura più che cruda. La visione fu vietata ai minori di 18 anni (fatto che non accadeva da circa vent'anni). Il cast protestò scendendo in piazza a fianco del regista ricevendo il supporto di tanti altri attori e registi. La produzione fece ricorso. Alla fine ottennero che il veto fosse abbassato ai 16 anni di età.

La critica lo accolse abbastanza positivamente. Il film divenne immediatamente il nuovo portabandiera della nuova era del cinema horror francese e questo lo rese molto popolare.




[Il Mio Commento qui di seguito potrebbe contenere numerosi SPOILER]

Eccoci qui. Il mio film preferito.
Sono follemente innamorata di questo genere horror francese così crudo e originale.
Martyrs sostanzialmente è la storia di una donna vittima di una setta.
La prima volta che vidi il film, rimasi scioccata. Non sono riuscita a dormire per quasi due settimane.
Stavo male. Avevo quelle immagini fisse nella mente. Piangevo. Stavo MALE. Ecco.
Non riflettei eccessivamente sul senso recondito del film. Mi fermai all'impatto doloroso che la violenza del film aveva generato in me.
Poi mi feci coraggio e lo riguardai.
Beh..che viaggio.
Pensare che la realtà descritta dal film potrebbe non essere poi così lontana da un'ipotetica realtà, mi ha fatto pensare molto.
Sostanzialmente le torture inflitte alla giovane protagonista, servivano ad uno scopo ben preciso : creare un martire per poter sapere da lui se esiste o meno qualcosa oltre la vita.
Ed eccoci qui! La domanda che ci si pone da millenni. La più quotata. C'è vita dopo la morte?
Quindi da un interrogativo esistenziale, se vogliamo, banale, Laugier ci ha costruito intorno un vero e proprio capolavoro.
Comunque. Non c'è nulla di sbagliato in questo film. E' tutto estremamente perfetto e in linea. Tutta la violenza mostrataci non è mai gratuita, ma sempre funzionale alla trama. Non c'è puro sadismo negli aguzzini, che ci vengono presentati come anche capaci di provare pietà. No, tutto avviene per uno scopo e quindi non vi è nulla di inflitto con il puro scopo di far del male. Se vogliamo è anche difficile di parlare di cattivi e di buoni. Un cattivo, per essere tale, deve avere come scopo la sofferenza fine a sé stessa. Qui, per quanto io li abbia odiati e considerati deprecabili, se vogliamo, c'è un fine necessario. (Vi prego di non fraintendermi però).
'Martyrs' è un film che ti entra sotto la pelle (che triste gioco di parole visto quanto accade nel film) e resta lì per sempre.
non esagero nel dire che è in assoluto il film più bello ed intenso che abbia mai visto e che sia diventato da subito il mio preferito in assoluto.

Caro il mio Pascal, sei un genio. Già.

Voto 10/10


sabato 5 ottobre 2013

Dawn of the Dead

USA-ITALIA  (1978)


Regia di George A. Romero

Cast Gaylen Ross, David Emge, Scott H. Reiniger, Ken Foree, David Crawford, David Early, Richard France, Howard Smith, Daniel Dietrich, Fred Baker, James A. Baffico, Rod Stouffer, Tom Savini, Jeffrey Del Gre



Il film comincia a faccenda già iniziata. L'America è invasa da persone che si sono risvegliate dalla morte e che ora sono a caccia di carne fresca.
Un piccolo gruppetto cerca scampo utilizzando un elicottero, ma, a causa della mancanza di carburante, la loro fuga viene interrotta e i coraggiosi sopravvissuti sono costretti a rifugiarsi in un centro commerciale, ignari dei pericoli che li attendono all'interno dell'edificio.


"Dawn of the Dead" E' il secondo capitolo della Romero's Living Dead Series composta da "La Notte dei Morti Viventi", "L'alba dei Morti Viventi" e "Il Giorno dei Morti Viventi" (Nel 2005 si aggiunse poi anche "La Terra dei Morti Viventi"). Pur essendo questi film parte di una seria e quindi concatenati tra loro, nessuno dei personaggi ricorre all'interno di tutti i film.
Gearoge A. Romero aveva a disposizione un budget molto limitato per girare il film.
Le riprese durarono circa 4 mesi e si svolsero a cavallo tra il 1977 ed il 1978 ed ebbero luogo quasi interamente in Pennsylvania e soprattutto nel Monroeville Mall (Il centro commerciale dove si svolge tutto).
Il film uscì negli Stati Uniti nel 1978. 
Fu un immediato successo ai botteghini e, pur contenendo scene molto violente e d'impatto, la critica lo accolse in maniera molto positiva.

Co-produttore di Romero era Dario Argento. Quest'ultimo si occupò della diffusione del film in Europa e in Giappone. Argento si occupò anche di un nuovo montaggio della pellicola. Il film originale durava circa 20 minuti in più rispetto alla versione uscita in Europa in quanto le varie distribuzioni del continente ritenevano che il film non dovesse durare più di due ore. E' per questa ragione che alcune scene sono quasi prive di senso.
dal 1990 in poi il film subì inoltre diverse censura (prima d'allora era sempre passato in versione integrale).

Inizialmente Romero aveva pensato ad un finale molto più tragico. I due protagonisti sopravvissuti avrebbero deciso di togliersi la vita. Uno si sarebbe sporta dall'abitacolo dell'elicottero fino ad arrivare alle pale che gli avrebbero tranciato la testa e l'altro si sarebbe sparato. In realtà non ci sono prove visive di questo finale, ma solo i racconti dei  protagonisti che le avevano provate.



Degli effetti Speciali si occupò Tom Savini (il quale ricopre due piccolissimi ruoli all'interno del film : Blades, il capo di una banda di motociclisti che attacca il centro commerciale e poi la parte di uno zombie che viene schiacciato dal camion di uno dei protagonisti). Savini era agli inizi, ma da quel momento in poi divenne una sorta di braccio destro per Romero. Lo ritroviamo spesso a fare comparsate nei suoi film ed è lui che si occupa quasi sempre dei suoi effetti speciali.

Per quanto riguarda le musiche, inizialmente Romero si era servito di sonorità di repertorio. Fu grazie ad Argento se poi decise di servirsi della collaborazione dei Goblin (già famosi per aver curato tutte le colonne sonore dello stesso Argento).

Piccole curiosità :

Romero appare un paio di volte all'interno del film come direttore di uno studio televisivo e poi come motociclista vestito da babbo natale.

La nota frase "Quando non ci sarà più posto all'inferno, i morti cammineranno sulla terra" che viene pronunciata all'interno del film da uno dei protagonisti (Ken Foree), Viene pronunciata nuovamente nel remake di Snyder (2004) dallo stesso Foree che questa volta interpreta la piccolissima parte di un prete che predica in tv.



Per quanto mi riguarda, questo è il capolavoro assoluto di George A. Romero. Pur avendo a sua disposizione un budget ridottissimo è riuscito a creare un film che lo ha reso immortale.
Gli effetti speciali sono fin troppo buoni per essere stati prodotti circa 35 anni fa.
Romero da molto spazio ai dialoghi facendoci conoscere i suoi personaggi nel totale della loro psiche.
Pathos, suspance e colpi di scena. Atmosfere angoscianti e musica perfetta.
Ho avuto modo di visionare la versione uncut del film e debbo dire che è veramente un peccato che nel montaggio ufficiale pervenuto nei paesi europei si siano perse tutte quelle scene che avrebbero reso il film ancora più bello.
Di Romero ho apprezzato poi la sua volontà di umanizzare anche la figura dell zombie, volontà che va crescendo di film in film. La sua è quasi una sorta di critica alla società..ma di questo parleremo in seguito quando recensirò "La Terra dei Morti Viventi".

Consiglio vivamente a chiunque non abbia mai visto questo film, di recuperare quanto prima. Piccola grande perla del cinema horror.