FRANCIA-BELGIO-USA (2011)
Regia di Alexandre Courtez
Cast Rupert Evans, Dave Legeno, Anna Skellern, Richard Brake, Kenny Doughty, Joseph Kennedy, Darren Kent
Film d'esordio del regista francese Alexandre Courtes.
Il film, ufficialmente completato nel 2011, fece il suo ingresso sul mercato americano nel 2012 con il titolo di "Asylum Blackout".
Un gruppo di ragazzi desiderosi di sfondare nel mondo della musica, lavora nella caffetteria di un manicomio criminale per sbarcare il lunario.
Le cose si mettono male quando, d'improvviso, la luce va via.
Insomma, sei lì che scorri tra le locandine di papabili film da visionare. Improvvisamente eccoti "AsylumBlackout". Osservi la locandina, leggi la trama, storci un po' il naso..sembra il classico filmetto da guardare così, per passare il tempo. Ma tu, o in questo caso io, i film non li guardo tanto per. Io i film li guardo perché desidero che mi lascino qualcosa, che mi permettano di scriverci su (nel bene o nel male). Quindi passi, passo, oltre. Mi dico "va, magari mi può anche piacere..però lo guardo poi.". E questo poi diventano mesi e mesi (forse un anno addirittura).
Fatto sta che oggi, finalmente dico ora, mi decido a guardarlo.
Il film è ambientato alla fine degli anni 80, e già partiamo bene. I personaggi sono per la maggior parte i classici brutti, sporchi e cattivi. I LOVE IT.
[INIZIO SPOILER]
Well, siamo qui in questo manicomio dove ci sono delle facce talmente poco raccomandabili che io avrei preferito vivere sotto un ponte piuttosto che lavorare lì dentro. ma per fortuna non c'ero io nel film, ma dei simpaticissimi giovinotti grunge.
E' notte, sono in pochi, c'è la tempesta del secolo fuori e in caffetteria scoppia il caos. Il detenuto Harry Green osserva il nostro bonissimo protagonista, George, come se fosse un cheeseburger con patatine. Le guardie sedano il tutto e la faccenda finisce lì.
George è stanco e così va fare un pisolino. Al suo risveglio la situazione però è cambiata. La luce è andata via e la maggior parte delle guardie è rimasta bloccata nel braccio opposto del manicomio.
Così i ragazzotti della caffetteria sono reclutati dalle poche guardie rimaste nel loro braccio e "costretti" ad accompagnare i detenuti in cella.
Sembra andare quasi tutto liscio, ma, di lì a pochissimo, scoppia la rivolta.
Ragazzi, l'apoteosi della violenza gratuita. La follia messa in scena. Ambientazioni claustrofobiche accentuate dalla mancanza di luce. Cattiveria allo stato puro. Si, ok, in alcuni momenti vorresti mandare avanti alcune scene perché il buio è decisamente troppo e fastidioso, ma è tutto troppo bello ed avvincente e così sopporti.
Il momento più "bello" secondo me lo incontriamo nel semifinale, quando il detenuto Harry Green, chinato su George legato e nudo, si mangia un dito.
Dopodiché suono di sirene, arrivano i nostri. Arriviamo così all'apoteosi.
George è sulla barella, lo stanno portando fuori. Il suo sguardo corre ad un cadavere che spesso era stato inquadrato durante il film (senza mai mostrarne il volto). Bene, George lo osserva e finalmente ne possiamo scoprire il viso : E' Harry Green con tutte le dita intatte!!!
Finale : George in un letto d'ospedale, sguardo nel vuoto..nella sua mente continua a rivivere l'orrore di quella notte.
Eh già, il poverino era proprio impazzito.
[FINE SPOILER]
Considerazione finale : Eccolo, il filmone. Non te lo aspetti, ma è un C-A-P-O-L-A-V-O-R-O del genere.
Consiglio, Consiglio, Consiglio.
Una sola nota negativa (o positiva? non saprei) : I personaggi sono poco caratterizzati...anzi, per nulla.
Voto 8/10
Questo ricordo che mi piacque assai, peccato che la distribuzione italiana non abbia pensato di passarlo al cinema.
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