sabato 21 febbraio 2015

Che Fine ha fatto 'The Green Inferno'?


A cura di Simone Giuliani











di "The Green Inferno" si sono perse le tracce, le ultime notizie davano la sua distribuzione il 5 settembre 2014 nelle sale USA. La pellicola di Eli Roth prende ispirazione dal filone “cannibal-movie”, in particolare da “Cannibal Holocaust”, da cui recupera le premesse pur tralasciando la parte found footage per una trama più lineare. La storia narra di un gruppo di studenti ambientalisti che diretti nell' Amazonia peruviana nel tentativo di salvare dall'estinzione una tribù locale, hanno un incidente con l'aereo turistico che li dovrebbe portare sul luogo e si ritrovano in balia di indigeni che hanno intenzione di mangiarli uno ad uno. C'è da riportare che nel film è presente tutta la “crew” con cui Roth ha lavorato nell'ultimo periodo (pur essendo passati 6 anni dalla sua ultima regia, ha preso parte a varie produzioni come attore), alla sceneggiatura, scritta a sei mani, c'è sia Guillermo Amoedo (sceneggiatore per Aftershock e del prossimo film di Roth, Knock Knock) che Nicolás López (regista di Aftershock) Così l'attrice Dopo essere stato presentato in vari festival internazionali, fra cui il Festival Internazionale del Film di Roma, principale è Lorenza Izzo, che aveva già recitato insieme a Roth in Aftershock. Il perchè sia ancora inedito non è tanto una questione di censura, ma semplicemente di riorganizzazione delle alte sfere della Worldview Entertainment che aveva prodotto la pellicola. Uscendo di scena Christopher Woodrow, presidente della Worldview Entertainment, al cambio di dirigenza tutti gli accordi presi da Woodrow hanno subito delle rivalutazioni.







Per ora le ultime notizie lo danno in uscita in Dvd/Blu ray per la Germania, mentre a Marzo lo si potrà vedere sul grande schermo in Inghilterra. In Italia i diritti sono in mano della Koch Media che avrebbe dovuto distribuirlo ad ottobre, ma ha rimandato tutto a data da destinarsi. Non tutto è perduto, il sette settembre 2013 è stato confermato un sequel intitolato "Beyond the Green Inferno" diretto da Nicolás López , mentre Eli Roth neanche un mese fa ha presentato al Sundance la sua ultima fatica, "Knock Knock".




Qui il Trailer :



venerdì 20 febbraio 2015

Collaborando... 'The ABCs of Death'

USA (2012)














Recensione di Alessandro Marsella, già apparsa sul sito di recensioni FilmScoop.it





Per ogni lettera dell'alfabeto un corto consacrato alla morte e girato da un regista diverso. Di conseguenza ventisei segmenti a costituire questo singolare progetto voluto dai produttori Ant Timpson e Tim League. Personalmente piazzerei una spanna sopra gli altri la violenta e disperata sessualità di "Libido", dell'indonesiano Timo Tjahanto, a seguire la divertentissima quanto splatterosa animazione di "Toilet" (Lee Hardcastle). Molto buoni anche "XXL" di Gens, truculenta critica al dover apparire a tutti i costi, e il fantascientifico e visivamente importante "Vagitus" (Andrews), oltre all'apocalisse, coniugale e non, di Nacho Vigalondo che apre la pellicola. Bene anche Jake West e il suo "Speed", metafora di spessore con un occhio a "Faster, Pussycat! Kill! KIll!" o al più recente "Bitch Slap", mentre Rumley e Spasojevic si confermano registi con le palle anche se i loro episodi -rispettivamente "Removed" e "Pressure"- mancano di qualcosina, probabilmente approfondimento per il serbo, un pizzico di originalità per il britannico. I giapponesi tanto per cambiare sono i più fuori di testa, il delirante erotic-pop di "Zetsumetsu" (Nishimura) risulta simpatico, meno trascinanti il disgustoso pinku-eiga scorreggione di "Fart" (Iguchi) e il dissacrante "Jidai Geki" (Yamaguchi). Ovviamente gli stili utilizzati sono tra i più vari, molto ricercato ma freddo nei contenuti quello di "Orgasm" della coppia Forzani/Cattet, non male il persistente slow motion per un originale duello tra uomo e cane in "Dogfight" di Sarmiento. Due gli episodi in soggettiva, dall'inutile e piattissimo "Gravity" di Traucki al più intrigante e vampiresco "Unearthed" di Weathley. Alcuni episodi, pur accettabili nel loro complesso, danno l'impressione di occasioni perdute, è il caso di "Miscarriage" (Ti West,) "Youngbuck" (Eisner) ed "Exterminate" diretto dall'attrice Angela Bettis. C'è anche del metacinema: decisamente irritante e sconclusionato quello di "WTF" (Schnepp) con un montaggio da nausea e demenziali clown-zombie, molto più composto e ironico "Quack" di Barrett. Dalla Scandinavia l'animazione diverte nel danese "Klutz" di Morganthaler, storia di una deiezione particolarmente rompiscatole, mentre nel norvegese "Hyde elettric diffusion" , con bulldog aviatori e sexy volpi naziste, si cade davvero in basso. E' talmente pessimo da giocarsi la poco ambita palma di peggiore con il lavoro di Traucki. Il resto si attesta su una qualità non eccelsa tendente verso lo sfacelo come in "Ciclo" (Espinoza), al mediocre come in "Bigfoot" (Bogliano) e "Ingrown" (Grau), verso l'alto in "Nuptials" (Pisanthanakun). Qualche lampo di genio, altrettante cadute rovinose, per il resto un mix di idee eterogenee sviluppate più o meno bene.

mercoledì 18 febbraio 2015

Alta Tensione


FRANCIA (2003)










Regia di Alexandre Aja

Cast Cécile De France, Maiwenne Le Besco, Philippe Nahon



Marie ed Alex sono due buone amiche che si recano nella casa in campagna dei genitori della seconda per poter studiare in tranquillità.
E' notte fonda quando le due arrivano e così dopo una doccia e l'ultima sigaretta, le due si preparano per andare a letto.
Nel cuore della notte qualcuno suona alla porta. Marie dalla sua stanza sente delle urla e capisce che qualcosa di inquietante sta accadendo all'interno della casa.




Alta Tensione è uno dei primi film del filone horror franco-belga che mi sia mai capitato sotto mano. Lo definisco un po' la mia copertina di Linus, perché è un film che spesso ricorre e che riguardo sempre con immenso amore e piacere.
Adoro tutto di quella pellicola, dalle musiche agli attori che sono splendidi e bravissimi. fiumi di sangue e violenza scorrono inarrestabili sullo schermo. lo spettatore si sente coinvolto e ci si ritrova sempre più spesso ad urlare 'No! Attenta! Non Fare così! E' lì! scappa!'. Questo di solito mi succede con i film più belli ed 'Alta Tensione' è sicuramente tra questi.
La prima volta che lo vidi rimasi inebriata dal traumatico impatto che il film ebbe su di me, ma non tanto per i fiumi di sangue (che comunque all'epoca non ero abituata a vede) quanto per l'intensità di interpretazione della meravigliosa protagonista.
E niente, si è capito che sono una fan della bella Marie? E come potrebbe essere altrimenti con quegli occhioni profondi come il mare.
Ma la cosa in assoluto più bella di tutto il film è il twist finale.

[SPOILER]
Per tutto il film ci siamo abituati a vedere il cattivo come un omaccione viscido e orrendo, molti i segnali durante il film che potrebbe non essere proprio così (ne colsi un paio, ma non volevo proprio crederci), ma ditemi in quanti non sono rimasti a bocca spalancata nel momento in cui si scopre che l'omaccione altro non è una proiezione mentale della protagonista che, in un momento di pura follia, si identifica con un carnefice massacrando una famiglia intera e uccidendo tutti quelli che si parino sulla sua strada? E' tutto per cosa? Si, per amore.
[FINE SPOILER]




Mi emoziono ancora oggi dopo più di 10 anni nel parlarne. Mi tremano un po' le mani perché fino ad ora non mi ero mai azzardata a farlo, ma è giunto il momento che tutti sappiano quanto lo adoro questo film.
Non è che ve lo sto consigliando..vi sto proprio obbligando a guardarlo!

martedì 17 febbraio 2015

Racconto della Buonanotte - Un, Due, Tre...


Comincia questa sera il nostro appuntamento con i Racconti della Buonanotte. Sono racconti scritti da me ne tempo. Ne pubblicherò due a settimana fino ad esaurimento scorte :)

Il primo è quello a cui sono più affezionata.
Buona lettura!


-Un, Due, Tre... [qui il link al blog originale http://imieiminideliri.blogspot.it/2011/11/un-due-tremuori.html]


Brigitte era una bambina di dieci anni, così piccola e così sfortunata.
Era nata con il viso deforme. Aveva le sembianze di un qualche animale selvatico. Suo padre era morto in guerra e sua madre, poverina, si era tolta la vita quando lei aveva solo 3 anni. Così Brigitte era andata a stare dalla nonna.
Nonna Sophie era una donna molto buona eppure non era mai riuscita a trattenere l’orrore che gli generava la presenza di sua nipote.
Nessun bambino voleva giocare con lei. Ma non era solo il suo aspetto esteriore ad essere terrificante. C’era qualcosa in lei di inquietante. Con il suo sguardo poteva farti gelare il sangue nelle vene ma, nonna Sophie la amava lo stesso. Per questa ragione però aveva deciso di tenerla lontana dal resto del mondo..per salvaguardarla o forse..per salvaguardare gli altri.
Un giorno Sophie fu costretta ad allontanarsi da casa per recarsi in visita ad una parente molto malata. Aveva chiesto a Margot ,la sua vicina, di badare a Brigitte finchè lei non avesse fatto ritorno a casa.
Così lei era partita e Margot era rimasta con la bambina, pur non avendola mai vista prima.
Si era seduta su una poltrona a leggere un libro mentre Brigitte riposava in camera sua.
Arrivata l’ora di cena Margot salì le scale per andarla a chiamare. Bussò alla porta due volte e non avendo ricevuto alcuna risposta decise di entrare.
La stanza era semi buia. Si avvicinò a letto e con gran spavento si accorse che Brigitte non era lì. Guardò in varie direzioni cercandola finchè , voltandosi verso la porta, non la vide.
Brigitte era rivolta verso il muro e teneva un braccio appoggiato alla parete e la testa china su di questo.
-Un, due, tre…stella..
-Oh piccina eccoti! Vuoi giocare? ma non ora…dobbiamo cenare..
-Un, due, tre…stella…
Margot si avvicinò alla bambina.
-Un, due, tre…- e la bambina girandosi le balzò addosso facendola cadere.
Ora era sopra di lei. Margot per la prima volta vedeva il suo viso che sembrava esser stato creato dal demonio in persona. Il terrore la paralizzò. L’ultima cosa che vide furono i denti storti ed affilati di Brigitte.
Ora la stanza era tinta di un rosso acceso.L’odore di morte aleggiava per tutta la casa.
Brigitte sentendo la porta di casa aprirsi tornò contro il muro e attese..
-Un, due, tre……

Sharknado

USA (2013)









Regia di Anthony Ferrante


Cast Ian Ziering, Tara Reid, Chuck Hittinger, Aubrey Peeples, John Heard, Cassie Scerbo, Jaason Simmons




Una bella giornata a Los Angeles viene sconvolta dalla tempesta del secolo. La situazione si aggrava quando i tornado iniziano a tirar fuori dalle acque tonnellate di squali che vengono scaraventati in città tra le strade allagate. Saranno Fin e i suoi a dover salvare la situazione.






Alla fine l'ho visto. Si, l'ho fatto. E la domanda che subito è sorta spontanea è stata 'Ma davvero ne hanno fatto pure un secondo?' (Oddio, in realtà non mi sono informata benissimo, magari non lo hanno ancora fatto. Chi lo sa.)

Vi premetto che questa recensione sarà il trionfo degli spoiler, sicché leggete a vostro rischio e pericolo (Io fossi in voi leggerei, tanto questo di certo non è un film che vi consiglierò).
Ammetto che uno dei motivi per cui mi sono detta 'Ma si, lo fanno in t perché no' è che trovo che Ian Ziering sia un gran figo. Unica cosa positiva del film, infatti, è la presenza del biondone ex protagonista di 'Beverly Hills 90210'.

Ma da dove posso iniziare. Vediamo.
Intanto qualcuno mi dica come, COME, sia possibile che uno squalo piovuto dal cielo arrivi diretto con bocca aperta su un ignaro essere umano. Volete fare questa roba qui (volevo dire cagata epica, ma sono sempre una signora), almeno cercate di renderlo un minimo..MINIMO..credibile.
Poi..sono indecisa tra i due momenti più 'belli'. Ve li racconto e decidiamo poi, ok?

1. I nostri eroi decidono di fabbricare bombe fai da te (io non sarei in grado nemmeno di fare una classica molotov) degne della guerra in Vietnam e di salire in elicottero piroettando tra i vari tornado cercando di far esplodere gli squali. Durante questa operazione, una dei due 'eroi' cade dall'elicottero finendo in bocca ad uno squalo.

2. Il protagonista, dopo diverso tempo, vede piovere dal cielo uno squalo e armato di sega elettrica si lascia inghiottire. Il nostro eroe riuscirà poi ad uscirne segandogli la pancia. MA, ma non è finita! Coincidenza, quello è proprio lo squalo che ha precedentemente inghiottito la loro amica. WOW. Lui la tira fuori nel clamore generale (e io mi domando come non l'abbia segata a metà lanciandosi nello squalo con la sega) e....indovinate...riesce a rianimarla!!!!

Ora, non so se sarete d'accordo con me, ma io ritengo che questo secondo episodio sia migliore del primo. 

Il film finisce a tarallucci e vino tra lacrime, abbracci e standing ovation.
E io? Io così 



Amici cari, io questo film ve lo consiglio solo in caso vogliate farvi 4 risate. Anzi no, perché fa piangere più che ridere.


Starry Eyes

USA [2014]





                                                





Regia di  Kevin Kolsch & Dennis Widmyer


Cast  Alex Essoe, Amanda Fuller, Noah Segan, Shane Coffey, Pat Healy, Maria Olsen, Marc Senter



Sarah ha il sogno di diventare una grande attrice.
Dopo una serie di provini, pare averne finalmente passato uno.
La ragazza è felice finché non si rende conto che per raggiungere la vetta ci sono fin troppi compromessi.



Ho cercato di spoilerare il meno possibile nel riassunto del film ed è per questa ragione che probabilmente vi avrà dato un'idea del tutto diversa da quel che in realtà è. Ma forse meglio così, guardandolo la sorpresa sarà ancora più grande.

Un film che esplora la psiche e la personalità di una giovane donna che vive il dramma di un continuo rifiuto da parte di quel mondo dorato che tutti conosciamo come Hollywood, denunciando velatamente i meccanismi e l'ipocrisia che lo caratterizzano.
Non si abbatte, insiste e lascia scorrere in secondo piano tutto quello che è la sua attuale vita.
Distratta sul lavoro, lontana dagli amici, furiosa con sé stessa.

Il momento di svolta avviene nel momento in cui Sarah finalmente riesce ad accedere ad un provino che riesce a passare solo mostrando la sua parte più intima e la sua capacità di lasciarsi completamente andare.



[DA QUI IN POI SPOILER]
 Se il film parte come un dramma vediamo che poi lentamente si trasforma in un vero e proprio horror, che però mai perde quell'introspezione e quella caratterizzazione di tutti i personaggi.
Sarah decide di scendere a compromessi firmando il suo patto col demonio. Si trasforma, soffre, il suo corpo cede fino al momento in cui la donna non sfoga la sua immensa rabbia e frustrazione su quelli che lei non ha mai realmente visto come i suoi amici. 
Uccidendoli uno ad uno viene finalmente fatta rinascere dalla setta che l'aveva scelta e con il sacrificio estremo, ossia l'omicidio della sua univa vera amica, è finalmente libera, bellissima e pronta a diventare la star che desiderava essere.
[FINE SPOILER]



Una vera e propria discesa nell'abisso più profondo. Un modo cruento di parlare di una realtà che è quella del mondo dello spettacolo, crudele, apatico e grigio.
Molto simile  'Contracted' per quanto riguarda la 'Discesa', ma molto più bello e con un finale emblematico.
Triste e spaventoso. Un ottimo film che vi consiglio e che spicca tra gli Indie che tanto mi piacciono.
Attori straordinariamente bravi e perlopiù sconosciuti agli spettatori italiani, si faranno amare ed odiare nel migliore dei modi.


Buona Visione!


























giovedì 12 febbraio 2015

Collaborando... 'Stitches'

Inauguriamo oggi questo nuovo periodo formato da collaborazioni tra veri appassionati di cinema horror e dato che è carnevale, perché non aprile le danze con 'Stitches' la cui recensione ci è stata prestata dal caro amico Bradipo [Qui la versione originale http://bradipofilms.blogspot.it/2013/02/stitches-2012.html]
Mi raccomando, visitate anche il suo blog perché MERITA!

Ed ora vi lascio alla recensione.

Buona Lettura

La vostra Zombina







STITCHES (2012)            

    






Richard detto Stitches è uno di quei clown a pagamento noleggiati per allietare le feste di bambini con i suoi trucchi, lazzi e giochi di prestigio vari. Stavolta la festicciola però è diversa dalle altre, è la festa per il decimo compleanno di Tom e  pur essendoci solo bambini di 10 anni o giù di lì si trova di fronte a dei veri e propri teppisti che non gradiscono nulla del suo repertorio e in compenso gli fanno passare un brutto quarto d'ora. Anzi bruttissimo perchè  a causa di uno scherzo stupido Stitches cade su un coltello nella lavastoviglie messo dalla parte sbagliata e muore praticamente sul colpo. Dopo qualche anno, riportato in vita da un culto fatto da altri clowns all'interno del cimitero dove è sepolto,Stitches viene catapultato di nuovo nel mondo dei vivi e si ritrova alla festa di compleanno di Tom, quel Tom, ora sedicenne e classico nerd scansato un po' da tutti forse perchè l'unico traumatizzato da quello che successe alla festa del suo decimo compleanno.
Tom è spinto dai suoi amici a fare questa festa, la casa è libera , così...
L'occasione per Stitches è troppo ghiotta per non vendicarsi. E la mattanza di teenagers ha inizio.
Diavoli di irlandesi! Sto continuando ad imbattermi in maniera abbastanza casuale in horror che provengono dall'Irlanda ( realizzati con finanziamenti anche dell'Irish Board, mentre qui da noi finanziano solo autori già affermati, commedie e fetecchie paseudoautoriali, perchè loro si e noi no?) e ogni volta mi sorprendono.
Stitches, presentato all'ultimo Frightfest ad agosto 2012,  è allo stesso tempo uno slasher devastante e una commedia dai tempi comici perfetti, una storia di incantesimi e vendetta che si incrocia con il solito gruppo di teenagers idioti ( non tutti , via) che stavolta fa parte di un liceo irlandese.
Rispolvera alla grande il potenziale orrorifico della figura del clown dopo che lo aveva fatto Stephen King col suo It creando con Pennywise una macchina di vendetta e di morte mascherata da pagliaccio.
Il successo di questa operazione lo si deve soprattutto alla prova del performer Ross Noble, uno che in passato ha fatto il clown a pagamento per mantenersi e che è impegnato più che altro nella commedia, non certo nell'horror. La sua performance è strepitosa: all'inizio sembra un Beetlejuice spiritello molto più porcello di quello di Tim Burton ( diciamo che ha un'inizio sprint con una MILFona che sembra molto gradire ) e poi con la sua Fiat Seicento scassata guidata letteralmente coi piedi si presenta oltre le soglie dell'ubriachezza molesta alla festa dei bambini. I quali "pampini" non sono altro che vandali in erba che gliele combinano di tutti i colori. Poi diventa un'inesorabile macchina di morte assomigliando sempre di più al Pennywise kinghiano.
La trovata del film è che Stitches ritroverà tutti quelli che gli hanno fatto del male in quella festa e li ucciderà ( o cercherà di farlo) usando una sorta di contrappasso dantesco.
Nonostante lo splatter e il gore abbondino ( cervelli estratti con l'attrezzo per fare palline di gelato, intestini strappati, usati come palloncini e fatti a forma di cane, il gatto di casa seviziato solo per vedere quante vite ha, ombrelli usati in modo piuttosto creativo ecc ecc ) l'ironia la fa sempre da padrona anche quando Stitches è in azione.








Certo non siamo ai livelli di Shaun of the dead ( decisamente più comedy che horror ) ma è impossibile non sorridere di quello che si sta vedendo.
E anche se considerassimo Stitches solo uno slasher, proprio la creatività degli omicidi perpetrati dal clown già da sola basterebbe a formulare un giudizio positivo su questo film.
Naturalmente non stiamo parlando di un capolavoro: i personaggi non sono così approfonditi , lo spartito su cui il regista Conor McMahon ( nel suo curriculum un discreto zombie movie Dead Meat, girato con due soldi molto influenzato dal primo Jackson) e il protagonista Ross Noble non è inedito ma ugualmente il film è apprezzabilissimo per quell'impronta nuova, visivamente parlando, che cerca di dare al genere, essendo letteralmente straripante di tutti i colori che compongono solitamente il costume di un clown e non zavorrato dalla solita fotografia dai toni scuri e metallici.
E poi ho sempre ritenuto il clown una delle figure potenzialmente più orrorifiche mai create e peggio sfruttate al cinema, tranne qualche raro caso.
Stitches restituisce quell'aura horror alla figura del pagliaccio: non triste, non felice , solo assassino ritornante dal mondo dei morti .
Ce n'è abbastanza per fare un discreto horror.

( VOTO : 7 / 10 )

martedì 10 febbraio 2015

Udite Udite Novità!!!

Salve Amici dell'Orrore!

Ci sono novità in arrivo.
Visto che qui da sola mi iniziavo ad annoiare (tanto horror e nessuno con cui condividerlo, sigh), ho raggruppato qualche appassionato che una volta a settimana ci delizierà con la sua presenza.
Esattamente! Potrete usufruire di nuovi punti di vista e....incrociamo le dita....di nuovi, nuovissimi contenuti.
Non voglio rovinarvi la sorpresa. Vi chiedo solo di non distrarvi troppo!

Che l'orrore sia con voi.

La vostra Zombie preferita.