sabato 21 dicembre 2013

Dead Shadows

FRANCIA (2012)


Regia di David Cholewa


Cast  John Fallon, Vanessa Valence, Aurèle Petitpierre



Una cometa sta per attraversare di nuovo il cielo dopo 11 anni dall'ultima volta. I ragazzi parigini si preparano a festeggiare l'evento. 
Chris prende parte ad una festa dedicata, in maniera giocosa, ad una possibile fine del mondo.
Tutto inizia per il meglio finché Chris non inizia a notare che le persone che lo circondano stanno diventando lentamente sempre più strane e soprattutto violente.
Cosa sta succedendo?





Una scena mooolto emozionante tratta dal film.




Bello questo film, proprio bello.
Ma anche e soprattutto NO.
Innanzitutto non c'ho capito nulla e devo anche ammettere di non essermi impegnata chissà quanto per seguirlo al meglio.
Da qui in poi c'è pericolo di spoiler pesante, quindi leggete a vostro rischio e pericolo (io vi consiglio di continuare a cuor leggero, tanto è un film che potete serenamente evitarvi).

Il film inizia con il protagonista bambino che assiste all'omicidio della madre da parte del padre. Già questa è una scena fine a sé stessa in quanto per tutto il resto del film non se ne parlerà mai, né avrà alcuna rilevanza.
Ma si sa, i flashback strappalacrime sono sempre ben accolti dagli spettatori, quindi perché non infilarcene uno che non serve a nulla?

Stacco. Il protagonista si trova in camera sua, pare lavori da lì. Indossa delle cuffie e un microfono, gli telefonano dei clienti per domandare assistenza tecnica e lui parla un po' con loro, un po' con un amico che non si sa dove sia e un po' gioca ad un videogioco. In tutto questo smadonna come un tassinaro bloccato nel traffico di New York e si stupisce quando i clienti riattaccano.
Scena lunga e stracciaballe.

Vi presento ora la vicina di casa del nanetto col naso all'insù (si, lui, il protagonista) : Una bionda pittrice probabilmente pazza o quantomeno disturbata. Lei sarà la co-protagonista purtroppo.
Sta arrivando questa benemerita stella cometa e lei va ad un party per la fine del mondo, roba che i Maya je spicciano casa. Insomma ci trascina anche lui e lì degenera tutto : Gli invitati iniziano a massacrarsi tra loro, a qualcuno si scioglie la faccia, ad altri si trasformano le mani in qualcosa che Freddy Krueger a confronto c'aveva le manine di fata.
Insomma, se ancora non ci siete arrivati da soli, Parigi è stata invasa dagli alieni (alla faccia vostra francesini puzza al naso. MUAHAHAHA *risata malefica*).
Da qui in poi non si capisce più nulla. Sembra una sorta di "Cloverfield" per bambini deficienti (e non essendo "Cloverfield" un capolavoro, immaginate cos'è questo "Dead Shadow").
Poi mi sono distratta quei 5-10 minuti e quando ho ricominciato a guardare, il protagonista era diventato cattivo pure lui...CREDO.
La scena finale è epica per quanto imbecille.

SPOILER SPOILER SPOILER!! Copritevi gli occhi!

Arriva l'astronave madre invece della stramaledetta cometa, il protagonista e la francesina cretina si trovano su un terrazzo. Lui le tende la mano, lei gli punta la pistola. Poi così senza ragione lei butta la pistola e tende la mano a sua volta.
Stacco. Parigi brucia. Fine del film.

Ringraziatemi perché avrei potuto raccontarvi mille altri particolari e farvi letteralmente morire di noia.


Voto?? BUAHAHAHAH.

venerdì 20 dicembre 2013

Ringu 0 - The Birthday

GIAPPONE (2000)


Regia di Norio Tsuruta


Cast Yukie Nakama, Seiichi Tanabe, Kumiko Aso, Yoshiko Tanaka



Il film narra le vicende avvenute 30 anni prima di quanto raccontato in "Ringu". La pellicola esce in Giappone nel 2000 e solo ne 2003 viene tradotto e doppiato per poi uscire in dvd nel resto del mondo.
Curiosità :
Il film fa parte della collana "Asian terror" edita dalla Agostinelli, ora fuori catalogo.










C'è una scena in questo film che è l'unica scena che è riuscita a perseguitarmi fino ad oggi che ho avuto il coraggio di guardare di nuovo il film.
La pellicola in se non fa affatto paura, anzi. Ci sono diversi momenti in cui lo spettatore medio potrebbe sicuramente provare ansia o paura, ma non è uno di quei film dal ritmo veloce in cui lo spettatore non può far altro che coprirsi gli occhi, è più drammatico che altro (questo fino agli ultimi 10 minuti di film).
Non so come possa avere a che fare con la storia di Sadako (Samara) come la conosciamo tutti noi, ma è comunque un bel filmetto da guardare in mancanza di altro.
Peccato per le imprecisioni. Vi faccio un esempio : La protagonista viene pestata a morte mentre indossa un vestito bianco. Non una goccia di sangue si intravede su corpo.
Altro esempio : La donna viene colpita con una mannaia due volte sulla testa, eppure nella scena seguente non ne riporta alcuna traccia.
Per quanto la mancanza di effetti speciali non si avvertita negli ultimi minuti del film (sono riusciti a terrorizzare anche senza), nel resto del film purtroppo si è sentita e come.
Ovviamente prima di vedere questo film, dovreste aver visionato "Ringu" (Il cui remake è "The Ring") altrimenti non ci capireste nulla.

Voto 6/10

giovedì 19 dicembre 2013

Wake Up and Die


COLOMBIA (2011)


Regia di  Miguel Urrutia


Cast Luis Fernando Bohorquez, Andrea Montenegro



Una donna si risveglia dopo una notte brava di fianco ad un uomo sconosciuto. Lui sembra dolce e gentile, ma in realtà è un folle serial killer. La donna viene uccisa.
Il tempo si riavvolge e la donna si risveglia di nuovo in quel letto, questa volta con la consapevolezza di quel che accadrà. E così altre innumerevoli volte.
Riuscirà lei a spezzare questa catena mortale?







[Pericolo di Spoiler!] Un film imbarazzante per quanto è brutto.
Ci sono questi due che per tutto il santo film se ne stanno nudi sullo schermo. Lei ha le tette rifatte più brutte della storia della chirurgia plastica. Lui c'ha la panzetta, pur essendo magro.
Ma io dico, diamine, se sai che quel pazzoide continuerà ad ucciderti giorno per giorno, corri a prendere un coltello e colpiscilo senza pietà, no? Si ok che alla fine va così, ma c'era bisogno di un'ora e mezza di pellicola sprecata per poi arrivare al finale più scontato ever?

Comunque questo film è talmente brutto e sconclusionato che io non riesco nemmeno a raccontarvelo come si deve. Non ha senso. Per nulla.
Una cosa però voglio domandarla anche a voi. Cercate di seguirmi. La tipa muore ogni giorno per tutto il film. Poi, alla fine, riesce ad uccidere il pazzo, esce di casa e incontra un passante. Allora, io mi aspettavo più che quello che le stava succedendo fosse una sorta di inferno personale, insomma mi aspettavo fosse morta. E invece no. Ma una che è stata ammazzata così tante volte non può prendere e andarsene come nulla fosse! Che film è? Allora io domani mi faccio ammazzare, poi torno indietro nel tempo, uccido io il mio aggressore et voilà sono di nuovo viva. MA NON FUNZIONA COSì!!! Anche i film horror hanno delle regole, caro regista della mia patta dei pantaloni.

Per il resto, è stata un'ora e mezza di sofferenza. Non ne potevo più di vedere il seno finto di quella smandrappina, né la panzetta del maniaco. Mi sanguinavano gli occhi. E poi, questi dannati pesci che lei vedeva giganti nei suoi sogni...me li sono pure sognati!! Che nottata.

Caro regista, visto che te lo sei scritto pure da solo questo racconto, la prossima volta magari affidati ad uno scrittore vero, non improvvisare. Anzi, magari la prossima volta che ti viene voglia di fare un film, esci, vai un pub, ubriacati a morte, torna a casa e dimenticati tutto...oppure prenditi un cane, ma niente più film. Promesso???


Voto ZERISSIMO

martedì 17 dicembre 2013

The Cat

KOREA (2011)


Regia di  Byung Seun-wook


Cast  Park Min-young, Kim Dong-wook, Kim Ye-ron, Shin Da-eun



Una ragazza che soffre di claustrofobia, lavora in un piccolo negozio di toilettatura per animali. Un giorno la padrona di un gatto di cui la ragazza si prende cura, muore inspiegabilmente ed è lei a prendersi carico del gatto finché il marito della donna non vorrà riprenderselo.
Dal quel momento per lui inizia un incubo. Strani fatti accadono e lei è perseguitata dal fantasma di una bambina dagli occhi di gatto.



Il film viene presentato ufficialmente in Korea nel 2011.
Ottiene un ottimo successo sia ai botteghini Koreani che a quelli Statunitensi.
La critica la ritiene un esempio classico del genere horror orientale, ma non grida al capolavoro. In ogni caso non ci sono state critiche negative a riguardo.






Personalmente l'ho trovato bello. Non di sicuro il miglior horror asiatico visto fino ad oggi, ma certamente uno tra i più carini.
Il finale mi ha ricordato abbastanza "Dark Water" e la cosa mi è dispiaciuta un pelino perché speravo in qualcosa di nuovo (i presupposti c'erano).
Bella la fotografia, unica cosa che mi sento di criticare dal punto di vista tecnico è la scelta di girare al buio una scena un po' lunghetta, cosa che mi ha spinto più volte a distogliere lo sguardo e a distrarmi (non si vedeva assolutamente nulla).
Del finale mi è piaciuta l'ultimissima scena che lascia un po' aperto il discorso. Ognuno può fare l'ipotesi che preferisce.
Di molto bello c'è che in alcuni momenti riesce a spaventarti davvero e a farti fare un piccolo saltino sulla sedia.


Voto 7 e mezzo/10

The Call - Final

GIAPPONE (2006)



Regia di Manabu Asou


Cast Maki Horikita, Meisa Kuroki, Itsuji Tao, Jang Gun Suk




Una serie di morti terrorizzano una classe Giapponese in gita in Korea. Tutti i ragazzi, prima di morire, hanno ricevuto uno strano messaggio. Chi c'è dietro a tutto questo?



Oh santo cielo che noia mortale.

Già il fatto di averlo visto doppiato è un MEH grande come una casa. Non si capisce perché ai giapponesi affibbiano sempre voci adatte solo ai cartoni animati. Quindi se già il film di suo era pietoso, questa faccenda ha aggravato il tutto.

Non si capisce niente di niente. Tutto comincia con questa ragazzina maltrattata di nome Pam che si impicca stanca degli abusi subiti da parte dei compagni di scuola.
Stacco.
Diverso tempo dopo ci sono questi ragazzi che stanno andando in gita in Korea. Da casa una ragazza osserva una loro foto di classe sul monitor di un pc mentre parla con una sedia vuota chiamandola Pam.
Quel che si evince è che questa tizia sia un'amica della ragazzina.
Insomma, costei seleziona i visi sul pc e i poveracci cominciano a morire nei modi più disparati (non vi dico che effettoni speciali).
Alla prima arriva un messaggio in segreteria e una foto di lei morta (Insomma come il primo The Call) e così al secondo. Poi tutto cambia e invece dei messaggi vocali e delle foto, arriva un sms con su scritto "Invia o muori". Quindi si generano un caos e una lotta all'uomo perché tutti temono che gli venga girato il suddetto messaggio.
Si viene a sapere che Pam in realtà è in coma e non è morta e tutti si convincono che in quelle ore potrebbe essere morta e che quello che sta accadendo sia frutto della sua vendetta.
Per scoprire se è realmente così, la protagonista telefona a questa Askà che è la tizia che sta davanti al computer.
Solo dopo tempo si scopre che Askà altro non è che Pam. Eh si, avete letto bene. 3/4 di film sono passati prima che io ne sia venuta a conoscenza.

Ah, sappiate che Emily (la protagonista) per tutto il film parla con un suo amico di un certo violinista sordo conosciuto l'anno prima ad un campo per sordi. RICORDATEVENE EH.

Verso la fine la confusione aumenta. Rispunta la minikiller del primo capitolo e non si sa bene cosa diamine c'entri con la storia attuale. Però tant'è.
Vorrei raccontarvi tutto meglio, ma non c'ho capito un diamine.

Ma una menzione speciale va al finale : La protagonista sta per morire quando, grazie all'aiuto di tutta la korea e il giappone uniti a mandare messaggi all'indirizzo email da cui partivano i messaggi di morte, il server va in tilt e lei si salva. Si trova così tra le braccia di una sua amica per poi finire 20 secondi dopo dall'altra parte della città con un ragazzo sordo che però per tutto il film ci sentiva meglio di tutti. Questo praticamente fa capire ad Emily che ha preso il suo posto per non lasciarla morire (COME?? QUANDO??). Lei allora gli domanda se sia lui il violinista sordo del campeggio e lui annuisce. MA SANTO CIELO BENEDETTO. AVETE PARLATO DI QUESTO DANNATO VIOLINISTA PER TUTTO IL TEMPO E ADESSO, ALL'IMPROVVISO, IL VIOLINISTA E' LUI. Scusate, mi sono agitata. Vi rendete conto di quanto sia paradossale tutto questo? Tutti e due erano al campeggio e parlavano di qualcuno che avevano conosciuto per l'appunto tutti e due e poi nulla, lui è il violinista. Ecco, muori va che ti sta bene e speriamo che quella mongoloide della giapponese amica tua ti segua.

E invece no, lei finisce inspiegabilmente su una sedia a rotelle e viene portata al mare dalla sua amica Askà. Tutte e due guardano il mare e il film finisce con Emily che dice "Che bello il mare".
Parte una canzoncina da sagra del sushi ed ecco i titoli di coda.
Fine.


FINE?
Questo doveva essere il gran finale? Altro che Gran Finale, questa è una gran boiata. E rivoglio i soldi del biglietto! Ah no, non l'ho visto al cinema.
Allora voglio che il regista mi spedisca un biglietto di scuse per avermi fatto sanguinare gli occhi e magari mi allunghi anche qualche euro altrimenti lo cito in causa nel tribunale del buon gusto.


Morale della favola, se volete salvare il mondo, non inoltrate e sacrificatevi per il bene dell'umanità!




PS : Questa storia di inoltra o muori, mi ricorda non poco The Ring. E non solo, anche la minikiller che appare dal nulla con i capelli davanti al viso mi ricorda molto la pellicola di cui prima.

Ricapitolando : Hanno fatto il sequel di un sequel, copiando un remake e non riuscendoci nemmeno bene.
Ma questi soldi non potevano investirli in borsa invece di girarci questa cagata?


lunedì 16 dicembre 2013

Nekromantik

GERMANIA (1987)


Regia di Jorg Buttgereit


Cast  Daktari Lorenz, Beatrice Manowski, Harald Lundt, Susan Kohlstedt



Rob lavora per il  pronto intervento da soccorso stradale. 
Vive con la sua ragazza, la quale, come lui, è appassionata di resti umani che Rob spesso riesce a trafugare.
Un giorno fortuna vuole che Rob riesca a portarsi via un intero cadavere in decomposizione. Dopo avergli ricostruito un pene con un tubo metallico, cominciano i malatissimi menages a trois.
Purtroppo Rob perde il lavoro e così la sua fidanzata decide di lasciarlo andandosene con il cadavere.
Comincia così la discesa nel vuoto del protagonista.



"Nekromantik" venne girato in maniera semi-amatoriale con un budget inesistente e con l'ausilio di attori non professionisti. Sebbene le poco rosee premesse, diventò presto un cult del genere horror-splatter.
A causa dei sui contenuti malati e eccessivamente disturbati, né fu impedita la commercializzazione tradizionale. Solo di recente ne è stata permessa la vendita in dvd.


Chi non ha mai sentito parlare di questo film almeno una volta nella vita?
Mi ricordo ancora quando lo vidi. Era in tedesco, in quanto in altre lingue era impossibile trovarlo, quindi ci capivo decisamente ben poco. Ma non è un film che verrà ricordato per i dialoghi, quindi potrebbe essere visionato anche in muto.
Ho avuto la nausea dall'inizio alla fine. E' un film disturbante da ogni punto di vista : I personaggi sono squallidi, le ambientazioni degradate, la fotografia è pessima.
Non voglio parlare degli effetti speciali che sono il peggio del peggio. Se "Begotten" è il film più brutto della storia del cinema horror, "Nekromantik" lo segue prontamente a ruota.
Si, è un film che non si dimentica, che ti resta dentro..ma non è un film che io consiglierei.
Arrivare alla fine è stata una vera impresa.

I momenti in cui la coppia fa sesso con il cadavere sono da vomito istantaneo e la scena finale, quella in cui il protagonista si masturba mentre si accoltella al ventre, è qualcosa di indescrivibile.




Avrà anche segnato la storia del cinema aprendo un capitolo nuovo, ma è oggettivamente un brutto film.
So che ci sono diversi estimatori della pellicola, ma io sinceramente non c'ho trovato nulla per cui entusiasmarmi.


Voto 3

sabato 14 dicembre 2013

Begotten

USA (1991)


Regia di E. Elias Merhige



Cast  Brian Salzberg, Donna Dempsey, Stephen Charles Barry




Interno di una casa malridotta . Un uomo con una maschera si suicida sbudellandosi con un rasoio. Una volta morto una donna esce fuori dai suoi ampi vestiti. La donna, anch'essa mascherata, masturba il cadavere e rimane incinta.

Dopo poco nasce suo figlio. La donna e il figlio, che è una specie di umanoide deforme, cercheranno di integrarsi in un gruppo di persone incappucciate. Queste li sevizieranno e violenteranno fino a provocarne la morte. Al loro decesso nasceranno nuove piante e fiori.



Del film non si capisce lo scopo fino ai titoli di coda quando sullo schermo appare una spiegazione molto approssimativa.

Varie sono le interpretazioni date alla pellicola. La più quotata vuole il personaggio principale, Dio, suicidarsi per dar vita alla madre terra (ecco chi è la donna che lo masturba). Gli incappucciati sono gli esseri umani che devastano la terra. Questo quindi sarebbe un film di denuncia ambientale.
E' un film girato in bianco e nero con una fotografia che più sporca non si può. La violenza visiva é tale e tanta da mettere alla prova anche lo spettatore più duro.


Per quanto mi riguarda non è stata tanto la violenza a scioccarmi, ma il livello delle riprese. Una cosa agghiacciante. E' quasi impossibile guardarlo senza provocarsi danni permanenti alla retina e forte nausea.

Io capisco il voler fare qualcosa di diverso, ma qui è troppo.

Mi avevano detto "Se sei una vera appassionata non puoi non vedere Begotten" e io così l'ho guardato.

Avrei voluto maledire all'infinito la persona che mi ha consigliato di vederlo.

La scena iniziale è massacrante. Questo uomo mascherato che si sviscera emettendo dei suoni inquietanti. 






Poi la tipa che lo masturba e poi le sevizie e le violenze e tutto questo senza capire nulla! Non c'è un dialogo che sia uno in questo dannato film.
Vi giuro, questo è il film peggiore che io abbia mai visto. IN ASSOLUTO.
Datemi pure dell'ignorante. Dite di me che non apprezzo il vero cinema, ma se questo è il vero cinema allora preferisco non essere considerata una vera appassionata.

Vi sfido a guardarlo dall'inizio alla fine senza sentire la necessità di tirare una testata allo schermo.






Gnaw

GRAN BRETAGNA (2008)


Regia di Gregory Mandry


Cast Hiram Bleetman, Carrie Cohen, Nigel Croft-Adams



Sei ragazzi si recano nella fattoria Blackstock, nella campagna inglese, per un week-end di relax. Saranno accolti da una famiglia all'apparenza molto gentile, ma non è tutto oro quel che luccica. I ragazzi dovranno lottare per non...essere mangiati!










L'idea del cannibalismo m'è sempre piaciuta. Mi piace il fattore puramente umano che può scatenare il peggior orrore e questo "Gnaw" sembrava promettere bene.
Invece...che noia.
Personaggi piatti ed insulsi. Splatter forzato e di nessun impatto. Una storia inesistente.
Sarebbe stato bello saperne un po' di più su questa coppia cannibale. Invece nulla. Non c'è un perché, non c'è nessun fattore psicologico, zero. Solo un tizio che uccide gli ospiti del suo bed and breakfast nei modi più banali per poi smembrarne i corpi e consegnarli alla madre (?) che li cucina e li serve agli ospiti ancora in vita.
Poi c'è questa specie di ossessione d'amore nei confronti di una delle protagoniste che naturalmente finisce nel peggiore dei modi.
I dialoghi fanno pena. Non esiste un intreccio. Non fa paura né genera ansia, insomma..una ciofeca terribile.
Vorrei potervi dire di più, ma onestamente è veramente tutto racchiuso in queste poche righe.
Ah, nota positiva : ma che bella la campagna inglese, almeno la location non era da gettare via.

Uno dei film più scadenti mai visti!

Voto 2/10

venerdì 13 dicembre 2013

Devil's Pass - The Dyatlov Pass Incident


USA (2013)


Regia di Renny Harlin


Cast Holly Goss, Matt Stokoe, Luke Albright, Ryan Hawley, Gemma Atkinson






Un gruppo di ragazzi dell'Oregon si reca in Russia per girare un documentario relativo al mistero di Dyatlov Pass. I ragazzi decidono così di intraprendere lo stesso viaggio intrapreso nel 1959 dagli esploratori di Dyatlov, morti in circostanze misteriose.
I giovani scopriranno sulla loro pelle cosa accadde 53 anni prima.




Ecco un altro film maltrattato dal suo finale.
Potrebbe apparire una sorta di "Blair Witch project" sulle nevi, ma fidatevi..non lo è.
La cosa che mi è più piaciuta è stata la storia nella storia.
La tragedia di Dyatlov Pass mi ha sempre attratto. Una disgrazia che lasciò e lascia tuttora un alone di mistero nella storia Russa. 
La storia di Dyatlov in breve è questa : Nove esploratori scomparvero misteriosamente durante un'escursione tra le montagne. Solo dopo diversi giorni i corpi vennero finalmente trovati, nudi e pieni di contusioni. La causa ufficiale della morte fu l'ipotermia. Ma perché erano nudi? E come potevano riportare tante contusioni e fratture interne senza recarne i segni all'esterno? Ancora oggi non v'è risposta.
Il film ripercorre la vicenda tramite i suoi protagonisti e fornisce una spiegazione del tutto fittizia. Ma d'altra parte, chi può sapere con certezza che non sia andata realmente così?
Nel complesso un bel film. Incuriosisce e genera pathos. Mi sono piaciuti molto poco gli effetti speciali, decisamente fatti male (ecco quello che secondo me ha rovinato il film).

Nulla da eccepire agli attori. Tutti molto giovani e non troppo famosi.

Pur essendo un found footage non è fastidioso da guardare..altro che "The Blair Witch Project"!!

Questo non è propriamente un film horror, ma più un film horror-fantascientifico. Diciamo che di far paura, si..può far paura.


Voto 7/10

giovedì 12 dicembre 2013

Filmetto notturno

Mi appresto a visionare "Devil's Pass - The Dyatlov Pass Incident".
Ho letto svariati commenti al film e non erano negativi, quindi ho delle aspettative abbastanza elevate.
Domani saprò dirvi.
Speriamo bene. Fingers Crossed!

Il film horror peggiore della storia

Heylà!

Mi domandavo...secondo voi qual è in assoluto il film peggiore nella storia del cinema horror?

Secondo me, senza dubbio alcuno, "Begotten".

Che ne pensate

Are you scared?


USA (2006)


Regia di  Andy Hurst



Cast  Alethea Kutscher, Carlee Avers, Brad Ashten, Erin Conslavi, Soren Bowie, Brent Fidler, Caia Coley







Sei ragazzi intrappolati in una fabbrica devono lottare per la sopravvivenza partecipando ad un gioco crudele.



Il film ha ricevuto critiche prettamente negative ed è stato definito un "Saw for dummies".

Solo un piccolo accolito di fan lo ha eletto a film cult perché fa parte di quelle pellicole definite "So-bad-its-good". ("Sapete che significa "So bad it's so good"??

E' un appellativo coniato da qualche anno per alcune "perle" cinematografiche.. Praticamente si parla di film talmente brutti, talmente squallidi.. Da diventare autentici cult!!

Perchè?? Perchè spesso sono esempi di comicità involontaria estrema.. Montaggi scadenti, trame ridicole, attori presi dalla strada e buttati lì, effetti speciali ignobili.. Insomma tutti gli ingredienti per passare una serata divertentissima con gli amici" CIT.)




"Are you Scared?" Si, sono spaventata al pensiero che un regista del genere sia a piede libero e che magari trovi anche un altro produttore che gli finanzi una pellicola analoga.

Vi avviso che ci saranno numerosi spoiler all'interno di questa recensione, ma dal mio punto di vista potete anche leggere e rovinarvi il film (ho detto rovinarvi? No, nessuna rovina. la rovina per voi sarebbe guardarlo!).

Partiamo dalle colonne sonore. Ok che questo è chiaramente un B-movie (e in caso non lo fosse, beh aiuto!), ma, caro regista, non puoi mettere tuo figlio con la pianola a comportele! Che orrore. 


Gli attori poi sono spettacolari. Una recitazione che se andavano a fare i casting al canile comunale usciva fuori qualcosa di migliore. Stendiamo un velo pietoso o in alternativa una colata di cemento su quei poveretti.


Ad un certo punto il cattivo della situazione dice "Fate il vostro gioco". Io in quel momento ho immaginato James Wan (Regista di "Saw") prendersi a padellate in fronte per l'onta di essere stato citato in un film così...così...così.


La storia poi è divertentissima : Ci sono questi dementi patentati che si ritrovano in questa fabbrica abbandonata. Tutti hanno precedentemente fatto un casting per entrare a far parte di un reality show incentrato sulle loro peggiori paure.

I simpaticissimi fanciulli si convincono (quasi tutti) di aver superato le selezioni e di essere quindi in tv. 
ALLORA IO DICO...ma sei scemo? 
1) Devi firmare una liberatoria per essere ripreso. Avete firmato qualcosa? no.
2) Non senti quanto è inquietante la voce del tizio che comunica con voi tramite interfono? 
3) Non si è mai sentito di concorrenti di reality tramortiti e rapiti per essere condotti nella location di un reality. Quindi...un paio di domande forse dovreste farvele.

Comunque. Il primo ragazzo che viene convocato dalla voce di Freddy Krueger col raffreddore è un giovinotto che vuol diventare famoso. Questo non esita. Ride, si preoccupa di aver detto una parolaccia perché, sai mai, in tv potrebbero censurarlo. Morale della favola, viene fatto esplodere e menomale uno ce lo siamo tolto.

Gli altri iniziano a morire in modi più o meno pittoreschi, ma lo splatter nel vedere uno trapanato al cervello col sangue che è più finto di quello usato da Argento negli anni '70 non è pervenuto.
In fine la scema di guerra sopravvissuta scopre che il pazzo maniaco che ha architettato tutta quella carneficina altro non è che suo padre.
Esatto, il dolce paparino. Costui, volendosi vendicare della figlia e della moglie che gli avevano dato fuoco anni prima (diciamo a ragione, visto che il tipo era un gran bastardo...pare), aveva organizzato tutto questo ambaradàn per riuscire a colpire a sorpresa la figlia.
Bello di casa, ma come fai ad essere così sicuro che tua figlia voglia partecipare ad un reality? Una pistolettata in testa no?
Ve la faccio molto breve. La ragazza trova sua madre legata ad un letto, il padre si palesa e, in un modo o nell'altro, le due riescono a liberarsi e a dare nuovamente fuoco al papi.
Stacco.
La ragazza è in una nuova casa, guarda la tv. Non è stato trovato il corpo del padre. Indovinate un po' quanto è originale il finale. Dai.


Sinceramente non so come abbia fatto a vedere una poltiglia del genere. Fossi stata al balcone ad osservare i passanti mi sarei divertita di più.


Voto 0


Ghastly

SOUTH-KOREA (2011)


Regia di Yang Yun-Ho


Cast Han Eun-Yung, Hyomin, Lee Hyung-Suk, Park Sung-Min, No Min-Woo





Una donna, dopo aver ucciso il marito, si mutila brutalmente per poi morire. Il figlio della coppia, rimasto solo in quanto anche la nonna è scomparsa, viene affidato alle cure degli zii paterni. La famiglia così si sposta nella casa in cui vive il bambino. Ma c'è un segreto nascosto dietro quelle morti atroci.



Un bellissimo inizio, inquietante e d'impatto. Bravi gli attori. Plot interessante. ma c'è qualcosa che mi ha deluso del film.
Fino a metà promette molto bene. La suspance è forte e cresce minuto dopo minuto.
Poi però arriva il momento in cui il segreto viene a galla e..boh. Non è del tutto chiaro.
Si capisce più o meno quel che è successo, ma il perché ci rimane celato.
Il finale poi è un po' vago e raccontato male.
E' un vero peccato perché i presupposti erano dei migliori e invece..meh.
Comunque gli asiatici riescono sempre in un modo o nell'altro a salvare l'insalvabile e quindi il mio giudizio generale sul film rimane positivo.
Come li "usano" loro i bambini, nessuno ci riesce..fidatevi.

Voto

6 e mezzo/10

mercoledì 11 dicembre 2013

Evidence

USA (2013)



Regia di Olatunde Osumsamni



Cast Radha Mitchell, Stephen Moyer, Nolan Gerard Funk, Torrey DeVitto, Harry Lennix, Kaitlin Stasey






Un massacro. Per risolvere l'enigma la polizia ha a disposizione solo una serie di filmati recuperati dal rogo appiccato sul luogo del crimine. Ma spesso l'apparenza inganna.



Avevo letto tanti commenti negativi relativi al film. I più si lamentavano dell'ennesimo found footage. E quindi io, sciocchina, lo avevo evitato per un po'. Poi però i due protagonisti mi avevano accattivato e mi ero domandata "Come può un film con Radha Mitchell fare tanto schifo?" e quindi l'ho guardato.
Non è un capolavoro, ok, ma mi è piaciuto abbastanza da consigliarlo.
Di solito i found footage ti fanno venire il mal di mare, questo no. Sono pochi i momenti in cui vorresti tirare una ciabatta contro il televisore perché non ci capisci nulla.
E' un bel thriller che sfocia in uno splatter contenuto. E poi c'è anche il colpo di scena. 
I personaggi sono credibili, quindi un plauso va agli attori di sicuro.
Non mi sono piaciute molto le scene al rallenty o quelle in cui i personaggi sono del tutto bloccati. 
Non nego che potrebbe sembrare un teen-movie, ma non lo è affatto.
Il finale fa riflettere, secondo me.


Scusatemi, ma devo dirlo : Quant'è bello Stephen Moyer! Fortunata Anna Paquin :D

Voto 7/10

I Saw the Devil

SOUTH KOREA (2010)



Regia di Kim Ji-woon


Cast  Lee Byung-hun, Choi Min-sik, Jeon Kuk-hwan, Chun Ho-jin, Oh San-ah, Kim Yun-seo







La fidanzata di Soo-hyun viene brutalmente uccisa e mutilata da un folle. Il ragazzo non si da pace e decide di trovare l'assassino e di torturarlo fino a che non troverà pace.



Film girato nel 2010. La premiere avvenne nel 2011 al Sundance Film Festival. Dopodiché venne presentato in altri noti festival in giro per il mondo.
La critica lo accolse favorevolmente. I maggiori siti cinematografici nel parlarono più che bene.

Inizialmente il finale era un altro, ma il regista fu costretto a cambiarlo, ma non solo, Kim Ji-woon dovette anche tagliare diverse scene perché troppo violente per evitare che il film fosse censurato e vietato.



Ne avevo sentito parlare e bene. Poi il fatto che uno dei due protagonisti fosse il caro "Old Boy", mi allettava.
Insomma, ci ho messo diverso tempo per trovarlo, ma finalmente ieri l'ho visto.

Signori...Standing Ovation. Ma questi orientali come fanno a realizzare dei film così sadici che durano un sacco e ti tengono attaccato alla sedia fino all'ultimo fotogramma??
Due ore e ventiquattro minuti di pura poesia. Due grandi del cinema orientale a confronto. Un finale mozzafiato e dei piani sequenza meravigliosi.


Vi dico solo che vorreste poter entrare nello schermo e picchiare selvaggiamente il 'cattivo' (che è poi interpretato da uno degli attori migliori del panorama orientale...e mondiale, diciamolo).

E niente, questo film è sporco e cattivo. Ti scava dentro e ti mette sottosopra lo stomaco. Chissà come sarebbe stato se il regista non avesse dovuta operare tutti quei tagli.

Choi Min-sik conferma la sua immensa bravura. La sua gestualità, le espressioni, il modo di parlare arricchiscono il film all'inverosimile.

Ve lo consiglio.
Voto 9/10